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I giovani d’oggi dalle scarpe con i numeri più grandi

 

“Scarpe così non dovrebbero restare chiuse in un armadio. Dovrebbero vivere una vita di scandalo e passione”.
È la celebre citazione di Cameron Diaz in “In her shoes” e mai fu tanto profetica, almeno se pensiamo ai numeri.
È la storia di due sorelle che in comune hanno la taglia delle scarpe, 42. Nient’altro.

Anche la scarpetta di Cenerentola oggi sarebbe di due numeri più grande. Così come il mocassino del Principe azzurro. Il mondo, visto dal basso, è decisamente cambiato. Se sino a trent’anni fa le donne avevano un piede cesellato sulla taglia 37, adesso si issano fiere su scarpe da donna su un numero decisamente oversize. Mentre gli uomini sono passati dalla 42 alla 44. Con non poche eccezioni per un 45 tondo tondo. In Italia come nel mondo.

A documentare questa rivoluzione podologica sono in molti, dalla britannica Society of chiroprodists and podiatrists all’Associazione italiana podologi. Mettiamola così: se l’indimenticabile protagonista del Mago di Oz con le sue “scarpette rosse” spiasse nel 2019 i piedi degli altri, avrebbe una visione del tutto diversa, senz’altro di scarpe extralarge, sia per gli uomini, sia per le donne.

Il fenomeno rientra in un quadro più ampio che ci vuole fisicamente diversi. «La popolazione mondiale è più alta e più grande», spiega Sandro Rossetti, primario del reparto di ortopedia al San Camillo di Roma, «le nostre strutture fisiche sono mutate a tutte le latitudini e abbiamo mani e piedi più lunghi. Persino gli orientali, da sempre minuti, stanno guadagnando centimetri in altezza».

Come si spiega questo repentino cambio di misure? «Sicuramente con un’alimentazione più industriale che, vedi il caso della carne bianca e rossa, nasconde spesso ormoni fanno crescere di più. Per non parlare dell’uso eccessivo di antibiotici che possono influenzare il metabolismo e fare aumentare di peso».

I piedi di un paio di numeri in più, e tutte le conseguenze inevitabili per l’essere umano, sono materia di studio per Mauro Montesi, presidente dell’Associazione italiana podologi.

«Nei giovani il piede tende a crescere di generazione in generazione e questo fa parte di un allungamento generale – spiega Montesi – negli anziani invece si rimpicciolisce se non c’è un aumento di peso. L’importante però è che le calzature si adeguino».
 

Ed ecco che la rivoluzione arriva anche tra i principali marchi della moda. C’è chi lancia sul mercato, oltre alla tradizionale misura legata alla lunghezza del piede, le misurazioni in base alla larghezza della pianta.

Lo storico marchio Ferragamo propone, per esempio, le sottotaglie a, b, c e d per assecondare piedi più o meno affusolati. Mentre in America ha fatto fortuna Taryn Rose, una ex ortopedica californiana che ha lanciato calzature per estremità problematiche e look da passerella, unendo la moda alle esigenze specifiche. Per molti naturalmente si torna alla scarpa su misura.

I piedi oggi sono mutevoli, quelli di coreani e giapponesi cambiano più rapidamente. I ragazzi spesso portano scarpe da ginnastica che sono pochissimo o per nulla contenitive: è ovvio che, stando in libertà, il piede tende ad allargarsi e sempre più spesso dobbiamo fare modifiche legate alle forme oltre che all’estetica.

Infine, una curiosità. A Bogotà, il 20enne venezuelano Jeison Orlando Rodriguez Hernandez ha conquistato un Guinness: è lui l’uomo con i piedi più lunghi al mondo. Il suo piede destro è lungo 40,1 cm mentre quello sinistro 39,6: di scarpe indossa quello che in Europa corrisponderebbe a un numero 59.

Il 20enne ha così strappato il primato di piede più lungo al mondo a un altro recordman, il turco Sultan Kosen, che indossa un 57. Kosen però rimane sempre l’uomo più alto con i suoi 2,51 metri, mentre il giovane venezuelano per ora è fermo a 2,20 metri.

 

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